Lupus In Fabula

Sabbenedica che significa quello che significa: il saluto, tutto di augurio, di cose tutte buone e tutte belle. Ecco Lupus in fabula, il racconto del giorno fatto ogni giorno, per arrivare a sera e trovare un libro sul comodino. Ed ecco la storia, ecco il cunto di oggi Il libro di oggi è "Il male oscuro" di Giuseppe Berto. A dirla col luogo comune, questo stupefacente romanzo – scritto in purissima lingua italiana – ha fatto di Berto il nostro James Joyce e come l'Ulisse, infatti, questo libro porta il lettore in una narrazione senza punto, virgola e a capo. È un romanzo che sembra respirare come un essere umano: ansima, inciampa, riprende fiato e parla a raffica, si dispera, in un continuo e tormentato flusso di coscienza. Non è però un libro triste, perché Berto, attraverso il suo alter ego letterario, riesce a raccontarsi con ironia, con feroce definitiva ironia. Il romanzo si apre con il protagonista che soffre di dolori allo stomaco. Sono dolori fisici, concreti, a cui però i medici non trovano una causa organica chiara. Bepi, ovvero lo stesso Berto, è uno scrittore di mezza età che sogna il successo letterario e nel frattempo scrive sceneggiature, sul lettino dell'analista, ricorda la sua infanzia nel Sud, il rapporto con una madre evanescente, con delle sorelle risentite ma, soprattutto, il rapporto con un padre autoritario, ingombrante e mai davvero amato. Un padre che rimane come un monolite al centro della psiche del narratore anche dopo la morte. Con Pietrangelo Buttafuoco. Regia di Cecilia Mosetti