Sabato, 22 Novembre 2025
13:30 - 13:44
Patria E Liberta'. Vite Di Donne E Uomini Antifascisti
Nata a Codevilla (Pavia) il 29 settembre 1906. Si è laureata in chimica presso l'Università di Pavia nel 1930. Dalla metà degli anni '30, ha aderito al Partito Comunista d'Italia in clandestinità, dedicandosi in particolare al Soccorso Rosso, organizzazione di supporto politico-sociale ai perseguitati dal regime fascista. Nel 1942 fu arrestata dalla polizia fascista a Bergamo e condannata al confino a Sant'Angelo in Vado, da cui venne liberata dopo il 25 luglio 1943. Dopo la liberazione, si rifugiò in Svizzera, dove collaborò alla redazione di riviste clandestine come "Fronte della gioventù per l'indipendenza e la libertà" e "L'Italia Libera". Tornata a Milano nel dicembre 1944, entrò nella redazione clandestina de "l'Unità" e divenne responsabile della Commissione Stampa e Propaganda della Direzione Alta Italia del PCI. Nel 1946 venne eletta tra le 21 donne della Costituente, con il gruppo comunista. Difese con forza la parità morale e civile tra coniugi, l'eguaglianza nel lavoro e per l'accesso delle donne alla Magistratura. Successivamente è stata eletta alla Camera dei Deputati per tre legislature consecutive (dal 1948 al 1963), sempre con il PCI. Fu tra le organizzatrici dei Treni della felicità, un'iniziativa solidaristica promossa dal PCI nel secondo dopoguerra, che vide, tra il 1945 e il 1947, oltre 70.000 bambini del Mezzogiorno, e in particolare per quelli provenienti dalle zone del cassinate devastate dalla guerra, ospitati da famiglie dell'alta Italia, ricevendo cibo e cure. Si batté Si batté, inoltre, per il riconoscimento delle vittime di stupri di guerra nel Lazio meridionale. Nel dopoguerra ha ricoperto vari incarichi: è stata presidente nazionale dell'Unione Donne Italiane (UDI) dal 1947 al 1956 e tra il 1957 e il 1967 vicepresidente della Federazione Democratica Internazionale Femminile. Con Benedetta Tobagi