Venerdi, 25 Luglio 2025
11:30 - 11:59
Funghetti curativi
Alcuni sono velenosi, altri ottimi da mangiare, altri ancora possono avere effetti psichedelici sul nostro cervello: il regno dei funghi offre uno spettro estremamente vario di molecole, alcune delle quali possono essere utili per curare alcuni disturbi della personalità e delle cefalee a grappolo resistenti alle terapie tradizionali. È il caso della psilocibina, sostanza psichedelica prodotta da alcuni generi di funghi, usata per trattare la depressione. Già approvata come medicinale in Australia nel 2023, lo scorso giugno è stato consentito il suo uso medico anche in Nuova Zelanda e, in Italia nel mese di luglio è stata autorizzata la prima sperimentazione su pazienti affetti da depressione finanziata con fondi PNRR e coordinata dall'Istituto superiore di sanità. Ce ne parlano Giovanni Martinotti, docente di psichiatria presso l'università "G. d'Annunzio" di Chieti, direttore della clinica in cui saranno condotti gli studi sulla psilocibina e Francesca Zoratto, etologa a La Sapienza università di Roma e ricercatrice del Centro di riferimento per le Scienze Comportamentali e per la salute mentale dell'Istituto superiore di sanità, coordinatrice del progetto. Quali potenziali terapeutici si nascondono nelle sostanze psichedeliche? In quali altre patologie possono essere utilizzate? Risponde Tommaso Barba, neuroscienziato e ricercatore del Centro di ricerca sulle sostanze psichedeliche dell'Imperial College di Londra. Al microfono Luca Tancredi Barone