Oggi Mercoledi, 22 Gennaio 2025
11:30 - 11:59
Un anno a 30 all'ora
Meno traffico, più bici e più servizi di mobilità condivisa. Ma soprattutto, meno incidenti stradali, meno feriti e decessi dimezzati. E per la prima volta in 33 anni, nessun pedone ucciso. È il bilancio più che positivo a un anno dall'introduzione di "Città 30" a Bologna, un progetto fortemente voluto dalla nuova amministrazione, accolto però con molte critiche e scetticismo. Bologna è stata infatti la prima grande città in Italia a rallentare, ma ci sta provando anche Milano, mentre in Europa gli esempi virtuosi sono ormai molteplici: dalla Spagna ad Amsterdam, passando per Parigi. Nessuna di queste città è tornata più indietro: i vantaggi - anche in termini economici e di salute dei cittadini - sono diversi. Come si ripensa una città per trasformarla in 'città 30'? Basta solo ridurre il limite di velocità per le automobili? Come rendere più democratico lo spazio pubblico? Rispondono Matteo Dondé, urbanista esperto di mobilità attiva, città 30 e riqualificazione degli spazi pubblici; e Valentina Orioli, architetta, docente di urbanistica all'università di Bologna, ex assessora del Comune di Bologna per la nuova mobilità, e Città 30. Mentre l'ingegnera edile e architetta Benedetta Bodini, ci racconta la sua esperienza nelle 'città 30' di Amsterdam e Parigi; e il nostro Luca Tancredi Barone, ci spiega come si vive oggi a Barcellona e come procede in Spagna, da quando nel 2021 è entrata in vigore la legge che limita la velocità a 30 km/h su tutte le strade del paese a una sola corsia. Al microfono Francesca Buoninconti