Lunedi, 3 Novembre 2025
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Passato e Presente - La rivolta dei Boxer - 15/05/2025
Nel 1900, le campagne cinesi divennero teatro di una drammatica insurrezione destinata a ridefinire il destino della nazione. I "Pugni di Giustizia e Concordia", una società segreta di arti marziali, emersero dallo Shandong come espressione violenta del risentimento popolare contro l'odiata presenza straniera. Gli occidentali li battezzarono con un nome destinato ad entrare nella storia: i Boxer. Erano contadini e lavoratori disperati che, credendosi invulnerabili alle armi da fuoco, scatenarono la loro furia prima contro i cinesi convertiti al cristianesimo, poi contro ogni presenza occidentale. L'Imperatrice vedova Cixi, intuendo il potenziale politico della rivolta, permise tacitamente la sua espansione. Quando i diplomatici stranieri a Pechino si ritrovarono assediati per 55 drammatici giorni, un esercito internazionale di 18.000 uomini marciano sulla capitale. La sua liberazione, il 14 agosto 1900, si trasformò in una brutale rappresaglia, culminando in una pace umiliante per la Cina, che segnò di fatto la fine per la dinastia Qing. In studio, con Paolo Mieli, il professor Giovanni Andornino.