Mercoledi, 8 Gennaio 2025
03:40 - 04:29
Questo secolo 1935 e dintorni pt3
FACCETTA NERA. Chi non ricorda le strofe di 'Faccetta nera' e le suggestioni che porta con sé? L'ingenuo motivetto del 1935 evoca il desiderio di conquista di un'Italia in ripresa, la grandeur mussoliniana con l - 'Africa nel mirino, altrettanto ingenua, e racconta più di quanto si creda il 'clima' di una nazione. Si pensi che 'Faccetta nera' viene scritta per essere cantata, in romanesco, ad un festival della canzone romana. Ma non è accettata e quindi ci si affretta a 'tradurla' in italiano per riproporla nei varietà. Stavolta è un successo. Questa la scena che accoglie la canzone al debutto al Teatro Quattro Fontane di Roma: un' attrice dipinta di nero, in catene, viene magnanimamente liberata dalla primadonna, che veste succinti abiti tricolore, e che si affretta a far dono alla neo affrancata di una fulgida camicia nera. La canzone inquieta i vertici fascisti per l'eccessiva bonarietà nei confronti della popolazione abissina, ma il pubblico già la canticchia. Così, con un colpo di mano 'musicale', il Ministero della Cultura Popolare 'sollecita' la modifica di alcuni versi, istantaneamente eseguita dagli autori. Ed ecco pronta la versione che conosciamo, fascistizzata, che farà da colonna sonora all'impresa etiopica. La vita della canzone, come abbiamo visto, è travagliata. Sarà lo stesso purtroppo, nonostante gli iniziali successi, per i sogni di gloria africani del fascismo. In questa puntata della sua serie, Enzo Biagi, con un suo documentario intitolato appunto 'Faccetta nera', ci racconta quegli anni ingenui, tragici e 'gloriosi'. - di Enzo Biagi (1982)